Sono coloro che trasformano l’oro in foglie sottilissima poi applicata dai doratori sugli ornamenti.
Intervengono, assieme agli intagiadóri, nella fase di rifinitura e decorazione della gondola. Il lavoro dell’indoradór tanto più è richiesto quanto più la gondola è di lusso, o da parata, o da matrimonio.
La tecnica ancora usata dai battiloro è quella della battitura manuale della lamina d’oro, con maglio e martello, che premette un’ideale omogeneità dei libretti di foglie d’oro. L’intervento degli indoradòri riguarda sia alcune parti ‘fisse’, come i fiubóni di prua (tavole unite a spigolo che rivestono le estremità dello scafo), per le quali l’artigiano deve recarsi allo squero, che alcune parti ‘mobili’ che possono esser lavorate nella bottega. Questo accade ad esempio per le fódre (lònghe e curte), tavole lunghe e strette che rivestono la parte interna del bordo della barca, o per la portèla a spigolo, tavoletta dalla funzione estetica posta giusto dirimpetto ai passeggeri.